Davos cerca la fiducia

Davos cerca la fiducia

di Alberto Mattiacci

Davos è una località sciistica non lontana da Zurigo. Ne sentirete parlare nei prossimi giorni.
A gennaio Davos si riempie di gente, ma quasi nessuno va a sciare. Non è questa l'unica stranezza, però. Chi converge su Davos, infatti, ha una caratteristica comune: è gente che conta -detto in gergo globale, sono tutti leader, chi in politica (es. la Presidentessa della Commissione UE), chi in organizzazioni (es. il Segretario Generale ONU), chi in impresa (circa 1600 capi azienda).
Che ci va a fare, tutta questa gente, fin lassù?
Da oltre 50 anni a Davos si tiene un incontro -il Forum Economico Mondiale- fondato dall'economista svizzero Klaus Schwab. Negli anni, e in particolare dopo l'avvento della globalizzazione, il meeting è divenuto sempre più importante, tanto da essere considerato una piattaforma di discussione e dialogo su questioni globali cruciali, e un luogo franco, nel quale i leader possono fare conoscenza fra di loro e stabilire legami reciproci.
L'evento ha a un tema dominante intorno al quale i leader convenuti si confrontano e generano proposte e idee. Quest'anno si parlerà di come "Ricostruire Fiducia" nelle varie comunità umane -dalle imprese alle nazioni, dalle città alle organizzazioni.
A Davos si accede solo per invito.

Questa caratteristica ne fa un bersaglio perfetto per complottisti e dietrologi, che lo rappresentano come una riunione dei (cattivi) potenti. In realtà, l'invito evita che partecipino persone che non hanno nulla di interessante da dire.


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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 10 Gennaio 2024, 07:51
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